martedì 26 ottobre 2010

Suora Edvige e l'elisir di lunga vita

Suora Edvige è presente sempre nei miei pensieri più belli, la ricordo che con commovente bontà, mi teneva la mano nelle sue minute e delicatissime, i suoi occhi sorridenti e sempre vivaci, l’aria giovanile nonostante avesse più di cent’anni, mi viene così da pensare che la vecchiaia quando è vissuta con tanto ottimismo e tanto amore non è una cosa che fa spavento.
Disquisivo con lei per ore, era un’autentica sorgente di rimedi e consigli che distribuiva con generosità e semplicità. Suora Edvige era religiosa delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida da Touret, era stata maestra di ricamo e cucito, educatrice dei bambini, aveva sempre rincuorato i bisognosi, aveva con passione annunciato la buona novella, aveva portato l’amore ovunque, quell’amore che, come diceva lei “cambia ogni cosa”. “La religiosità mi ha indicato la via della felicità” così diceva con una dolcezza infinita, e chi vedeva il sorriso che le illuminava il volto non poteva certo dubitarne.
Anche se aveva più di cent’anni suora Edvige non viveva il crepuscolo della sua esistenza nel riposo e nella contemplazione, contrariamente si svegliava all’aurora e iniziava con le lodi al Signore, poi metteva ordine in convento e scendeva una lunga scalinata che la portava in Chiesa, dove partecipava attivamente alla Santa Messa e ogni mattina riceveva l’ Eucarestia. Per suora Edvige era importante il trovarsi a mensa, davanti a un buon piatto di minestra fumante, diceva lei “è buffo e commovente insieme, i taciturni diventano espansivi e tutti sorridono un pò, ecco perché Il Signore le cose più belle le ha fatte a mensa”.
Era golosissima di dolci. A dormire non andava mai tardi, diceva lei “la mente e il corpo hanno bisogno del giusto riposo”.
Quando il sole spumeggiava nel cielo che si tingeva di un tenue azzurro, suora Edvige amava fare delle passeggiate nel bosco insieme a suor Paolina, per deliziarsi degli odori e dei colori dei fiori.
Ricordo che le chiesi qual’era la relazione che ciascuno di noi dovesse avere con il Signore, lei mi rispose con un sorriso che le partiva dal profondo del cuore, quel sorriso che aveva ridato letizia a molti “se ti capita all’improvviso di sentirti spento, stanco, stressato... Che fai? Piangi? Rompi tutto? Te la prendi con qualcuno? Perdi la testa? Ma io ti dico che star male non significa niente. Perché anche se sei rifiutato, intimorito, detestato, sminuito... C’è qualcuno lassù che sa quello che vali e quanto sei grande, e quello che più importa è che... Ti ama infinitamente.”
L’elisir di lunga vita di Suor Edvige era mettere il cuore in ogni cosa che faceva, anche nelle più semplici, ed è nelle cose più semplici che lei trovava la serenità e l’amore!

1 commento:

  1. la frase "se ti capita all'improvviso ecc ecc" era scritta su un poster pieno di faccine tristi o preoccupate e finiva con un grande faccione sorridente??? io ce l'avevo e lo sto cercando da trent'anni!
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    Stef

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